La formazione per me...

Ci sono molti studiosi e ricercatori che possono spiegare con parole migliori delle mie che cos'è la formazione. 

A me piace partire dalle parole di una favola che ho trovato nel libro "Racconti per la formazione" di Margaret Parkin:

 

"Cammino lungo una strada. C'è una buca profonda nel marciapiede. Ci cado dentro. Sono perduta. Non è colpa mia. Ci metto un'eternità a trovare una via d'uscita.

Cammino lungo la stessa strada. C'è una buca profonda nel marciapiede. Faccio finta di non vederla. Ci ricado dentro. Non posso credere di ritrovarmi nello stesso posto. Ma non è colpa mia. Ci metto sempre un'eternità a venirne fuori.

Cammino lungo la stessa strada. C'è una buca profonda nel marciapiede. La vedo. Ma ci cado dentro lo stesso. E' un'abitudine. Tengo gli occhi aperti. So dove mi trovo. E' colpa mia. Ne esco subito.

Cammino lungo la stessa strada. C'è una buca profonda nel marciapiede. Ci giro intorno.

Cammino lungo un'altra strada..."

 

Vedo la formazione come:

- un processo che porta al cambiamento

- uno spazio sicuro dove poter sperimentare e mettersi in atto

- un viaggio in cui una delle soste obbligate è la consapevolezza di sé

- un processo che ci porta a lavorare sulle relazioni tra noi e l'ambiente in cui viviamo per costruire maggiori e migliori strategie di interazione e ottenere quindi risposte più funzionali.

 

Non sono un formatore ma un facilitatore dell'apprendimento

Io non mi considero un formatore, in quanto non attribuisco forma nè modifico la forma di nessuno; penso addirittura che la parola "formatore" possa essere pericolosa per l'ego di chi fa questo mestiere.

 

Io mi considero un facilitatore dell'apprendimento: con passione ed etica mi dedico alla creazione del setting, alla gestione del clima, mettendo particolare attenzione alla dinamica di gruppo, alla proposta di esperienze da mettere in atto e al supporto della riflessione su quanto accaduto.

Di tutto questo mi occupo e mi prendo la responsabilità. Quanto e cosa ogni persona prende e apprende da queste esperienze è invece responsabilità della persona stessa.